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about.
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chi sono

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Sono Simona Gabriella Bonetti, artista visiva milanese, romana d’adozione.

Il disegno è da sempre il mio linguaggio originario: il tratto, la china e la relazione diretta con la carta - luogo vivo della mia ricerca - sono la base della mia espressione artistica.

 

Per molti anni ho lavorato su commissione realizzando opere dipinte a mano, murales, trompe-l’oeil e progetti illustrativi per brand affermati. Queste esperienze hanno formato il mio sguardo, divenendo una importante fase preparatoria alla mia evoluzione artistica.

 

Il mio attuale percorso è dedicato esclusivamente alla mia personale ricerca artistica per la quale studio e affino tecniche e materiali concedendomi tempi lenti e riflessioni profonde per far sì che ogni opera mi rifletta e mi appartenga in ogni tratto.

 

Ogni lavoro nasce da un lungo percorso di studio e ricerca: prove tecniche, scelta dei materiali, velature successive e tempi distesi, perché ogni elemento - cromatico, simbolico, materico - trovi il proprio equilibrio nella carta e con me stessa.

 

Ogni opera è un pezzo unico.

 

In ogni lavoro cerco un dialogo tra gesto e contemplazione, tra tecnica e sensibilità.

Invito chi osserva a entrare in questo scambio: non come semplice fruitore, ma come interlocutore di un racconto visivo che si apre all’esperienza, alla riflessione e all’emozione.

Scelte espressive

scelte espressive

3 elementi

Amica fraterna di pigmenti e materiali semplici come l’acquerello,

la mia grande passione sono la china e tutti i pennini.

Per realizzare le mie opere uso 3 elementi principali, che con il tempo sono diventati

veri e propri compagni di viaggio...

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la Grafite

La matita è la mia metà, il mio elemento.

I pennini e le chine il loro prolungamento.

Tutto il mio lavoro si basa sul disegno, sulla ricerca e la progettazione.

La matita, le mine, sono da sempre

lo strumento principale per tradurre

i miei pensieri su carta.

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il Tannino

Il tannino di castagno non è un pigmento commerciale bensì un estratto naturale del legno ricavato dalla corteccia e dalle fibre del castagno. Raramente impiegato nelle arti visive, nel mio lavoro diventa infatti una scelta originale e personale: portare una tinta antica e organica sulla carta come gesto unico, significa per me riportare sulla carta una traccia di natura, memoria e materia viva.

I suoi riflessi oscillano dalle tonalità più delicate a quelle più marcate, alternando lucido e opaco

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il Blu

Blu come spazio di profondità e risonanza, un colore che raccoglie in sé memoria, silenzio e contemplazione.

È il tono che uso per attraversare mappe, acque e cieli, perché trattiene sempre un margine di mistero, un luogo in cui l’occhio può sostare e il pensiero può dilatarsi.

3 tecniche

La Carta è la regina di tutte le mie opere.

Per rappresentare il dinamismo pulsante della natura e l'emozione del viaggio, anche interiore,

utilizzo tre tecniche originali che ho elaborato e affinato negli anni. 

la China

La china è il mio primo linguaggio.

Ha un’intensità sottile ma profonda, una concentrazione di pigmento che permette un segno preciso, netto e al tempo stesso leggero.

​Il pennino è uno strumento raro nel panorama contemporaneo: richiede un gesto lento, controllato, una concentrazione che trasforma la mano in uno strumento sensibile, capace di registrare ogni minima variazione. Ogni pressione modifica la qualità del tratto, rendendolo vivo, irregolare, irripetibile.​

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il Ricamo

Il ricamo su carta è una tecnica che ho consolidato nel tempo attraverso la sperimentazione e lo studio dei materiali.

La carta apparentemente fragile, si presta a evoluzioni di fili che con cura, delicatezza e precisione geometrica, la attraversano creando una terza dimensione in movimento.

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gli Intrecci

Gli intrecci sono l’espressione più distintiva del mio lavoro.

È una tecnica brevettata, nata dall’idea di smontare la carta nella sua unità minima per poi ricomporla in un nuovo ordine.

L’intreccio genera una tessitura organica, un mosaico vivo che modifica la pelle della carta e introduce una dimensione ulteriore.

È l’evoluzione del segno: la sua dilatazione materica, la sua trasformazione in ritmo, respiro, movimento.

​

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3 temi

Subisco il fascino e il potere evocativo delle mappe storiche,

il potenziale onirico delle carte nautiche e il mistero di luoghi dell'immaginario.

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La mappa è una traccia del passato, regno di mezzo tra ciò che é stato e ciò che sarà:

intrecci di linee, punti, riferimenti geometrici perfetti nascondono ombre, segreti, vite intrecciate

di chi ci ha preceduto, e invocano nuovi viaggi e nuove storie.

​

Il mio lavoro è diviso in 3 aree tematiche:

le Carte
Nautiche
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Rendere speciali delle carte didattiche, ma ancora di più se sono ricordi,

se portano tracce del passato, schizzi macchie. Personalizzare i luoghi

del cuore, dare nuova vita a semplici carte. Non solo quindi, mappe

decorative, ma ricordi vivi.

i diritti dell'Infanzia

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Nasce l’esigenza di richiamare l’attenzione sui diritti dei bambini ad avere un’infanzia serena: il diritto al gioco, alla spensieratezza e alla semplicità di un pomeriggio trascorso in cortile.

le Mappe
Urbane

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Dalla mia collezione personale città, alberi e simboli diventano paesaggi emotivi. Alla base di ogni opera vi è una ricerca storica e simbolica che trasforma la mappa in un racconto di confini mobili, migrazioni e speranza.​

opere

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